CORONAVIRUS, PROCEDURE EMERGENZIALI: INTERVIENE IL GARANTE PRIVACY
Il Garante dice: "NO al fai da te".
Con comunicato del 2 marzo 2020, il Garante per la protezione dei Dati Personali (Garante Privacy) ha rivolto una precisa raccomandazione a tutti quei soggetti (pubblici e privati) titolari del trattamento di dati personali, che, spinti dalla frenesia di assumere ulteriori misure per attuare ulteriori forme di tutela della salute dei lavoratori o in generale della salute pubblica, stanno mettendo in atto procedure di ogni tipo, che in molti casi comportano anche acquisizione e trattamento di dati personali di tipo particolare (dati sanitari, anamnesi degli interessati, rilevazioni di temperatura corporea o altro) senza che vi sia una sufficiente base giuridica a fondamento e senza che vi sia una giustificazione degli scopi.
Il Garante Privacy, infatti, ha scandito a chiare lettere il suo "NO AL FAI DA TE", stabilendo che i soggetti privati e pubblici, diversi dalla Autorità Sanitarie competenti e della Protezione Civile, devono attenersi ai provvedimenti normativi emanati per l'emergenza (DPCM 23/2/2020, DPCM 1/3/2020, ordinanze regionali), astenendosi dall'inventarsi ed applicare ulteriori procedure che impattino ulteriormente sul trattamento di dati personali.
Nel riportare il comunicato del Garante alla fine di questo articolo, ribadiamo l'indicazione a tutti i Datori di lavoro (titolari del trattamento dei dati personali) di attenersi scrupolosamente alle indicazioni contenute nei provvedimenti di cui sopra, rapportandosi invece con il Servizio di Prevenzione e Protezione e confrontandosi costantemente con il Medico Competente, al fine della valutazione costante del rischio (soprattutto biologico) e dell'adozione di misure idonee alla riduzione del rischio ed alla tutela della salute dei lavoratori e delle persone con cui si va ad operare.
Considerateci a disposizione per assisterVi nel rispondere a qualsiasi Vostra esigenza di affiancamento o chiarimento.
Consulta QUI il comunicato del Garante Privacy