CORONAVIRUS: NUOVO DECRETO LEGGE DEL 25/03/2020
E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (serie generale, numero 79 del 25 marzo 2020) il Decreto Legge n. 19 del 25 marzo 2020, recante "Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19".
Con questo DL, il Governo non ha inteso introdurre particolari novità, richiamando le misure già previste ed imposte nei precedenti Decreti del Presidente del Consiglio (i DPCM che si sono susseguiti nelle ultime settimane), ma soprattutto andando a razionalizzare e coordinare le disposizioni di cui ai DPCM stessi, ai decreti ministeriali, alle ordinanze emesse dagli amministratori locali (in particolare i Presidenti delle Regioni ed i Sindaci dei Comuni), dando una impostazione sistematica, sia per il passato che per il futuro.
In particolare, tra le previsioni del Decreto Legge (che è stato presentato ieri, 25 marzo 2020, in Parlamento e che dovrà ora essere formalmente trasmesso affinché venga approvata la Legge di conversione del medesimo, pur già immediatamente efficacie con la pubblicazione in Gazzetta), si evidenzia il richiamo a Sindaci e Regioni (art. 3 commi 1 e 2) a non travalicare, nell'esercizio del proprio potere di adottare ulteriori disposizioni (quali le ordinanze), i limiti delle competenze a loro riservate, a pena di inefficacia degli atti assunti qualora contrastanti con le misure statali.
Per quanto riguarda la potestà regionale, si fa riferimento inoltre alla possibilità di introdurre - solo nelle materie di loro competenze ed al solo fine di fronteggiare eventuali aggravamenti del rischio sanitario - misure ulteriormente restrittive, ma "esclusivamente nell’ambito delle attività di loro competenza e senza incisione delle attività produttive e di quelle di rilevanza strategica per l’economia nazionale". Tali disposizioni mirano evidentemente ad assicurare lo svolgimento delle attività essenziali senza che vi siano giustificazioni normative di ordine regionale "a macchie di leopardo" che possano comportare blocchi totali o parziali di settori strategici per il Paese.
Nel DL si prevedono, inoltre, meccanismi di propulsione, anche da parte delle Regioni, verso il Governo e verso la Presidenza del Consiglio, che resta titolare del più ampio potere di disporre misure puntuali utilizzando lo strumento più flessibile ed autorevole del DPCM.
Al di là di tali novità, che impattano meno direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini e delle imprese, la parte del Decreto Legge di cui tutti devono prendere piena ed immediata coscienza, riguarda l'inasprimento delle sanzioni penali e l'introduzione di nuove sanzioni amministrative (da 400 a 4.000 Euro) ed accessorie (quali, in alcuni casi, la chiusura degli esercizi produttivi o commerciali sino a 30 giorni), nei casi di violazione delle disposizioni previste dal Decreto stesso e dai DPCM e provvedimenti anche degli Enti locali.
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